Siviglia che meraviglia. Molte
città ti lasciano senza fiato perchè c’è troppo smog o per i palazzoni enormi e
infiniti. Siviglia, invece, ti prende e ti sorprende con le sue stradine
piccole, le casette bianche con linee blue o gialle, le sue chiese che spuntano
inaspettate dietro l’angolo. Tipica di tutta la regione è la cattedrale che
prima era moschea, che poi fu “liberata” e poi riconquistata dagli arabi e oggi
è cristinana. Che poi liberata, chi ha detto che debba appartenere a qualcuno?
Non può semplicemente essere aperta a tutti, di tutti?
Resta ancora un chiaro
segno del conflitto religioso: la Giralda, una torre alta proprio nella piazza,
il minareto della vecchia moschea. Il Vecchio e il Nuovo si sposano
armonicamente in una Siviglia baciata da un sole caldo o rinfrescata da dolci
piogge invernali.
Girare
per Siviglia è vivere la Spagna che abbiamo sempre immaginato nei film: quella
dei toreros, delle tapas e del flamenco di strada. Ma anche quella dei giovani
che si divertono e studiano. Ce ne sono tanti! La città è disseminata da
università accerchiate da baretti di studenti.
Granada è una città con aree
molto diverse: il centro, l’Alhambra e il Sacromonte (di certo la parte più
suggestiva e caratteristica).
Il
centro è caotico, pieno di ristoranti e bar. Molto turistico e commerciale,
solo barettini di qualità bassa e negozietti di souvenir.
L’Alhambra è la tradizionale cittadella araba situata su una delle colline di Granada. Si estende su tutta la collina, è una città nella città o forse più semplicemente la “Granada originale”. I giardini intorno sono immensi e la vista spettacolare. Dell’interno ho visto solo le foto, ho avuto l’impressione che fosse tutto ricostruito come un museo e per questo non sono entrato. Alcuni dicono che è la parte più bella di Granada, ma io ho preferito vivere la vita della città e la sua gente simpatica e amichevole.
L’Alhambra è la tradizionale cittadella araba situata su una delle colline di Granada. Si estende su tutta la collina, è una città nella città o forse più semplicemente la “Granada originale”. I giardini intorno sono immensi e la vista spettacolare. Dell’interno ho visto solo le foto, ho avuto l’impressione che fosse tutto ricostruito come un museo e per questo non sono entrato. Alcuni dicono che è la parte più bella di Granada, ma io ho preferito vivere la vita della città e la sua gente simpatica e amichevole.
Cordova è la più piccola delle città andaluse. Oltrepassando il ponte
romano perfettamente intatto e ancora splendente di un giallo sabbioso, si
entra nella parte più antica e più caratteristica della città. Passando
attraverso un arco dopo il ponte si accede subito alla piazza della Mezquita,
la cattedrale dell’immacolata Concezione di Maria Santissima. La cattedrale/moschea
più bella in Andalusia, un perfetto incontro tra l’arte arabo-islamica e
l’architettura gotico-rinascimentale.
In
verità di gotico-rinascimentale ha poco, è una cattedrale con tratti arabi marcati.
Un tempo dominava sul deserto andaluso prima che tutto intorno nascese la città
moderna. Il giardino di arance, il campanile e soprattutto un infinità di archi
che si rincorrono la rendono incantevole. È impossibile trovare l’inizio e la
fine, tutto è perfettamente simmetrico. Un senso di protezione e di pace si
diffonde tra le mura. Esse che un tempo erano protezione di monaci e cristiani
durante le “invasioni” arabe, ora sono lo sfondo preferito per le foto dei
turisti. Meglio così! Le opere umane non dovrebbero servire ad attacare o
difendere, ma restare lì in eterno per essere ammirate ed amate.
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