GIORDANIA: TRA BEDUINI, TEMPLI ANTICHI E DESERTO


Ultimamente #Ryanair ha aperto nuove rotte per Eliat (Israele), al confine con la Giordania. Il viaggio non è dei più comodi:
l’areoporto militare di Eliat è a 40 minuti dal confine da Aquaba. Niente paura e voglia di muoversi come Mosè verso la terra di Canaan. Il pullman ci porta al confine. Stranamente questa volta viaggio con un gruppo di amici. Grazie a uno scontone, abbiamo pagato il volo 1 euro :P.
Petra by nightI tassisti all’uscita del confine tra Israele e Giordania, ci saltano addosso e ci chiedono qualche dollaro in più per portarci al nostro guidatore qualche km più in là. I tassisti giordani non sono tanto contenti dei guidatori privati e posso anche apparire ostili. Il consiglio è pagargli quanto chiedono ed andare.
Petra è immortale. La sua bellezza si conserva eterna, scolpita tra le rocce rosse, in mezzo alla valle, protetta dalle dune del deserto, a testimonianza di un popolo antico, di una cultura ospitale, di un luogo pieno di segreti, magico. L’escursione notturna (Petra by night) è interessante – una ventina di dollari, non economica come tutto il resto del complesso – avrete la possibilità di camminare ed inciampare tra i canyon della valle. Si arriva fino al tempio, quello famoso, quello che si vede al cinema. Lì poi si assiste a un piccolo spettacolo di flauti e musiche tradizionali ed improvvisamente il tempio si accende, si colora e la notte diventa meno buia e paradossalmente più misteriosa.
La mattina fate una colazione abbondante – ci sono tanti hotel proprio alle porte del complesso storico e a buon prezzo – poi via alla scoperta monumenti di Petra: il Tesoro (il tempio di Indiana Jones per intenderci!), il Teatro Nabateo e le tombe dei Re. Un ultima cosa, armatevi di macchina fotografica, acqua, tanta voglia di camminare e di contrattare con i numerosi venditori ambulanti.
Si può anche decidere di “affittare” una guida ed un asinello maltrattato ma io preferisco sentire la terra  sotto i piedi e godere di ogni passo verso il monastero su in cima. Il viaggio da Petra a Wadi Rum è forse la parte più interessante: le case dei giordani, le strade sterrate, la polizia che vi ferma e vi sorride e il tramonto...ah quello non ve lo posso raccontare, lo dovete vedere con i vostri occhi. Un misto di colori caldi che si uniscono al deserto sabbioso, a tratti roccioso. E proprio quelle rocce, riflettendo gli ultimi raggi prima del crepuscolo, assumono le forme più strane: a volte diventano sfingi guardiane del deserto, altre volte cammelli ed altre figure umane dormienti.
Arriviamo alla riserva di Wadi Rum e ci caricano su una Jeep senza targa e scoperta. Il freddo del deserto è più penetrante della nebbia milanese, ma di gran lunga più affascinante. Il deserto di notte,il suo cielo stellato ed il suo misterioso ululare. Nell’accampamento dei beduini ci troviamo una ricca cena a base di carne ovviamente e una infinita quantità di tè alla mente. Le camere/tende – che di popolo ramingo e povero ha ben poco ormai – sono molto comode per essere nel mezzo del nulla, e dico nulla.

Quando la notte scende, tutto intorno non c'è più nulla. Ma in compenso in cielo ci sono tutti. E allora vi dò un consiglio: se dovete fare la pipì, allontanatevi un pò dall’accampamento muniti di torcia-cellulare, fermatevi un attimo e alzate gli occhi al cielo, milioni di stelle vi stanno guardando.


---


Commenti